domenica 27 dicembre 2009

UN OSCURO SCRUTARE


Con questo post inizierò a scrivervi di un tema che personalmente mi ha sempre affascinato, e del quale l'autore del romanzo di cui vi scrivo è sicuramente un assoluto maestro: il confine tra realtà ed illusione.
Certo, non sarà l'unico argomento del quale leggerete da queste parti, ma credo possa portarvi a riflessioni interessanti.

Lo scrittore del quale vi ho accennato è Philip K. Dick.

A qualcuno questo nome non dirà nulla. Molti altri, come me invece, lo considerano un autore fondamentale per la propria crescita personale. Alcuni addirittura, ispirandosi all'opera di questo geniale scrittore, hanno creato una delle opere più conosciute degli ultimi anni:Matrix.

Cosa ha a che vedere Matrix con Dick? I fratelli Wachowski stessi, gli autori della saga di Neo, hanno più volte ammesso l'influenza che la letteratura dickiana ha avuto sulla loro opera. In Matrix nulla di ciò che esiste è reale, mentre gli esseri umani sono collegati a delle macchine che inviano attraverso l'utilizzo di un immenso software gli impulsi che coloro che vivono nella matrice percepiscono come reali.

Tutto è una grande finzione creata dalle macchine che tengono gli umani sotto il loro dominio.

Quando il film uscì molti parlarono di idea geniale, originale. Peccato che Philip Dick di tutto questo scrivesse già negli anni '50.

Gran parte di quello che ha scritto esplora come detto il confine tra realtà ed illusione, e spesso nelle sue opere ciò che crediamo reale all'inizio si rivela falso. Addirittura in una delle sue opere più famose, Ubik, nel finale non solo capiamo che ciò che credevamo era falso, ma che anche la nuova versione nella quale abbiamo cominciato a credere è a sua volta stessa un'illusione, portandoci a dubitare della struttura stessa della realtà.

Ho scelto "Un oscuro scrutare" tra i tanti romanzi del grande Dick, perchè è il romanzo tra i suoi che preferisco, e quello che ci porta a comprendere maggiormente l'importanza della percezione, e di come questa in realtà non sia oggettivabile perchè comunque condizionata dai nostri filtri personali. Qui tutto è portato all'eccesso, anche perchè il romanzo è direttamente relazionato alla storia di Dick stesso che ha avuto nella sua vita grossi problemi con l'uso di droghe.

I personaggi del romanzo infatti non solo percepiscono ciò che li circonda attraverso i loro filtri personali, ma sono anche spesso sotto l'effetto di droga.

Leggere questo libro è un'esperienza estrema, che però ci porta ad un ampliamento della nostra sfera percettiva, portandoci a comprendere ciò che accade in menti sfatte dall'abuso di sostanze stupefacenti. Dick dedica alla fine del libro l'opera a suoi amici che a causa di tale abuso sono morti, oppure hanno avuto altre conseguenze devastanti.

"E' un romanzo di straordinaria potenza emotiva, con un mondo di percezioni che si moltipicano, si deformano, si mescolano fino all'annientamento." Così c'è scritto sul retro della copertina di quest'opera eccezionale.

Non scrivo nulla della trama, perchè in rete potete trovare informazioni al riguardo.
Dal romanzo è stato anche tratto nel 2006 un film molto interessante (qui trovate il trailer) che vi consiglio vivamente, con protagonista tra l'altro proprio l'attore che impersona Neo in Matrix:Keanu Reeves.

(Da opere del compianto Dick sono stati tratti film come Blade Runner, Atto di forza, Minority Report, Paycheck ed altri.)

L'esplorazione del confine della percezione in questo blog inizia qui. State sintonizzati.

4 commenti:

  1. Questo post lo "percepisco" molto interessante ;)

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  2. Mi manda Caronte, hem, GL :) - Tutto il blog è molto interessante... - Per quanto riguarda film ispirati a Dick (anche se questo non ufficialmente...) conosci Possible Worlds?

    www.youtube.com/watch?v=a7odlad7TOc

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  3. Ciao Bak! Scusa se rispondo solo ora. Non lo conosco, e vado a vedere il video.

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