sabato 27 febbraio 2010

BLACK LEGENDS 3 DI 3 (PANTERA)


Negli anni ho avuto modo di leggere vari testi del buon GL. Racconti, romanzi, articoli...e quasi sempre le cose che piacevano di più a me erano quelle di cui era meno soddisfatto. Sarà che io adoro Hesse (che lui detesta...), che non reggo “Il signore degli anelli” (Non ho mai superato lo scoglio Tom Bombadil...Lo ammetto) che lui apprezza, che amo enormemente Dune di Frank Herbert (che lui non sopporta)...Che lui ama Cronenberg (che mi dice molto poco)...Insomma saranno vari i motivi per i quali i suoi testi più lirici, più poetici, meno sanguinolenti, sono quelli che a me piacevano di più e a lui di meno.

Quelli per lui erano “cose da studiare”, perchè “bisogna imparare a scrivere in modi diversi”. Così questi ed un sacco di altri motivi lo spingevano a dire che altri scritti che a me piacevano meno a lui erano più graditi. Come nella maggiorparte delle cose di cui abbiamo discusso, di cui abbiamo parlato negli anni, anche su quello che scriveva non eravamo d’accordo.

Mi ricordo però che quando cantavo nei Long Gone Daddies, un gruppo di death metal melodico (diciamo “alla Dark Tranquillity” per intenderci), il buon GL era presente a quasi tutte le prove ed a tutti i concerti. Quando usavo la voce in mille modi diversi e si parlava di quando avremmo realizzato i nostri sogni.

Per condividere un palco che ci attende...Non sappiamo in che modo, quando... Siamo però sulla strada per salirci insieme per dire che noi sapevamo come scaturiscono le leggende.

Con la passione per la “cosa in sè”, ciò che ti spinge verso il tuo destino che costruisci giorno per giorno. Con la dedizione e il lavoro necessari per toccare con mano ciò che era solo un’idea.

Come diceva un certo professore:Forse non lo sai ma pure questo è amore.

mercoledì 24 febbraio 2010

BLACK LEGENDS 2 DI 3 (SEPULTURA)



La crisi nella band peggiorava, mentre GL sfogava la sua rabbia sulla chitarra e sui fogli dove nero su bianco metteva i suoi deliri che un giorno decise di farmi leggere. Era molto geloso dei suoi scritti. Riteneva ciò che scriveva qualcosa di troppo personale per mostrarlo al mondo.

Io però non ero il mondo. Io ero un Fratello.

Così mi fece leggere quello che definì “il suo primo libro”:Il nero e il vuoto.

Era un testo allucinato, senza capo nè coda, ma c’erano delle gemme, delle frasi di inaudita bellezza, che mi mostrarono uno sprazzo del suo futuro. Come chitarrista se la cavava, non c'è che dire. Il talento della sua penna però era qualcosa che mi colpì nel profondo, al punto tale che gli dissi che doveva credere ciecamente nella scrittura.

Lo scintillio nel suo sguardo mi fece capire cosa tra la scrittura e la musica era più importante per lui.

Forse il fatto che il gruppo in cui suonava si sfasciò fu uno dei motivi per i quali GL decise di diventare il Max Cavalera della penna.

Donando alla band una degna sepultura.

domenica 21 febbraio 2010

BLACK LEGENDS 1 DI 3 (SLAYER)


In sottofondo ho una delle “Black legends” che ha fatto da colonna sonora, rigorosamente d’acciaio, all’amicizia tra me e G.L. D’Andrea(d’ora in poi in questa serie di post solo GL), autore del Wunderkind :gli Slayer.

Il metallo ci ha unito sin dall’inizio.

Ci siamo conosciuti nell’unico negozio specializzato della nostra città. Cantavo in una delle band che spopolavano in quel di Bolzano, i Raja. Vincevamo concorsi, suonando anche fuori dalla nostra regione e all'estero. A Vienna il Pop-O-Drom, uno dei concorsi più conosciuti dell’area mitteleuropea, ci ha visto in testa tra più di duecento band partecipanti con gruppi provenienti da Austria, Italia, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia e Croazia.

GL però all’epoca non sapevo che scrivesse. Per me era semplicemente il chitarrista di una giovane death metal band, che adorava gli Slayer e i Sepultura, che s’incazzava per i problemi del suo gruppo e studiava come un matto gli assoli di Jeff Hanneman e Kerry King. Ho ancora davanti agli occhi l’immagine del suo headbanning mentre imbracciava la sua dimebag darrell della washburn blu (non a caso) metallizzato.

Sognava di aprire un concerto degli Slayer, ma mentre lui era dedito con disciplina allo strumento gli altri pensavano all’aspetto più ludico del far parte di una metal band. Alcol a fiumi e ricerca di “groupies”.

Ora, non che le donne non rientrassero tra i suoi interessi, ma ciò che lo faceva maggiormente incazzare era l’assoluta mancanza di disciplina del resto del gruppo. Credo che sia nato allora il suo interesse per gli strumenti chirurgici della seconda metà dell’ottocento.

Cosa fare con chi non ci metteva l’impegno necessario?

Una maschera di pelle morta

martedì 16 febbraio 2010

BLOG

A volte quando mi collego al web vado sul mio blog con la speranza che dalle mille cose che ho pensato si sia materializzato un post come per magia. Deluso, poi guardo il tempo a disposizione e penso che scriverò un'altra volta.
Ora ho deciso che cambierò impostazione ed atteggiamento nei confronti del blog.
Vi racconterò di me, delle mie impressioni, dei miei pensieri. Scriverò ancora di musica, di film, di letteratura e quant'altro, ma senza scadenze regolari.
Ci sono sempre mille pensieri che mi attraversano, tante cose che vorrei scrivere, concetti da esplorare, e momenti da condividere.

Comincerò a scrivervi della mia musica, dei miei sogni, di tutto ciò che mi rende vivo, portandomi ,come dico io, a vivere all'ennesima potenza. Sentendo ardere dentro un fuoco inesauribile che mi porta a godere di ogni scintilla di questa vita che ho la fortuna di vivere.

Certo, il mondo è pieno di dolore, ma ho deciso che non contribuirò ad aumentare il dolore arrendendomi all'inevitabile. Manterrò vivo in me il fuoco della speranza, perchè possano essere gettati i semi di un futuro che forse io non vedrò mai.
E' inutile pretendere che il mondo cambi se non siamo disposti ad essere noi per primi a cambiare noi stessi. Vivo per essere un uomo migliore, per essere quello che vorrei che ogni uomo fosse, consapevole di ciò che posso migliorare di me stesso.

Essere sè stessi non basta. Dobbiamo "divenire" qualcuno che superi i limiti di quello che comunemente chiamiamo "io", la nostra struttura di carattere. La struttura di carattere però è solo un modo con il quale ci manifestiamo nel mondo, quello che mostriamo al mondo, mentre il nostro essere è qualcosa che lo trascende.

L'"essere in divenire" è ciò che io definisco "il sentiero da seguire". Dobbiamo "essere", ma senza limitarci a questo, per "divenire" "noi stessi", ma migliori. Tutti noi, essendo onesti, nel profondo conosciamo i nostri difetti, i nostri limiti. Accettarli senza fare nulla per migliorarsi equivale a mantenere sempre una visione di quello che siamo che non ci porterà mai al massimo potenziale di quello che potremmo essere.

Una nuova umanità.

venerdì 5 febbraio 2010

PERCEZIONE

Bene, riprendiamo il discorso percezione.

Vi siete mai resi conto che le persone normalmente non guardano le cose per quello che sono, ma che le filtrano attraverso le etichette che mettono? Prendiamo una persona X. Pensate a quella che vi sta più sullo stomaco (lasciamo perdere i politici, non ne verremmo più fuori). L'avete etichettata "st***zo/a". Ogni volta che la/lo vedete se vi sorride pensate che voglia mettervela "in quel posto", se si comporta bene pensate che lo stia facendo per opportunismo. Forse è veramente così, ma se la persona volesse cambiare? L'etichetta per voi, almeno per un pò, rimarrebbe.

Mi viene in mente un mio collega che un giorno disse di un altro collega:"Anche se si dovesse comportare bene, per me rimarrebbe sempre uno che fa il furbo."

Quante etichette avete affibiato ultimamente? Quante pensate che ve ne abbiano date?
Pensate di essere così importanti nella vita degli altri da arrivare a farvi problemi di quello che pensano di voi? Siamo solo comparse nella vita degli altri.

Ah, e la percezione: Vi faccio un giochino.

Mettiamo a confronto due persone: Diciamo A e B

A è un noto bestemmiatore.
B crede profondamente nella dimensione spirituale.

A è un cacciatore.
B è vegetariano, ed ama molto gli animali.

A tradisce la moglie con varie donne.
B pare sia sempre fedele alla donna che ama.

A fuma tantissimo e adora i sigari, che fuma in ogni dove.
B è contro il fumo nella maniera più assoluta.

A adora il whiskey.
B è astemio.

Ora vi metto un link per A ed uno per B.

lunedì 1 febbraio 2010

ANIMAL HOUSE



Tra i miei film preferiti c'è anche la commedia "demenziale" per eccellenza, senza la quale i vari Porky's e American Pie non sarebbero mai esistiti.

Non l'avete mai visto? Correte in videoteca, noleggiatelo, acquistatelo, cercatelo, perchè riderete come generazioni di persone che ridono a crepapelle ogni volta che lo vedono fanno da anni.

Cosa dovrei scrivere? Guardatevi questa scena, e questa, e questa, e se non bastasse questa, eccovi John Blutarsky (interpretato da John Belushi) in azione.

Diretto da John Landis, ha dato il via alla nuova commedia americana.

Andate e cappottatevi dalle risate.