lunedì 21 dicembre 2009

LA DISCIPLINA DELL'ACCIAIO

Il tempo tiranno mi porta a non scrivere sul blog quanto vorrei, ma di cose da mettere giù ce ne sarebbero a valanghe...Ecco comunque a voi il primo film di cui vi scrivo.

Ci sono dei titoli che riguardo puntualmente ogni uno/due anni, ed ogni visione mi esalta come la prima volta che li ho visti in tv, in videocassetta, in dvd o al cinema.
Ve ne elenco alcuni, anche se quasi nessuno dei miei film preferiti si può definire un capolavoro: I guerrieri della notte, Il favoloso mondo di Ameliè, Dune, Blade Runner (ho scritto quasi nessuno), L'impero colpisce ancora, Animal House, The Blues Brothers, Kill Bill...

Alcuni li ho visti anche più di venti volte. Il motivo? Provo piacere a guardarli. Mi divertono, mi fanno stare bene.

Altri sono dei capolavori assoluti, tipo "Apocalypse Now" o magari "Barry Lindon" (il film di Kubrick che preferisco), ma non ho voglia di rivederli, mi hanno già saziato... Hanno avuto però nella storia del cinema un ruolo che molti dei film che amo non possono avere. Non parlo d'incassi, ma di innovazione, di stile, di perfezione formale, di cinema come arte assoluta. Sono temi che potrei toccare in futuro, ma ora vorrei parlare solo di puro piacere, di godimento totale nell'entrare in un mondo, farsi avvincere dalla storia ed amare i personaggi.

"Conan il barbaro" è per me il film più epico della storia del cinema, di un genere che qualcuno definisce "heroic fantasy" con un Arnold Schwarzenegger perfetto nel ruolo del barbaro conquistatore che con la sua spada un giorno diverrà re. Ambientato in una terra lontana nel tempo, nella quale la magia ed il mistero ancora dominano.

Diretto da John Milius, sceneggiato dall'allora sconosciuto Oliver Stone, che avrebbe in seguito regalato al mondo film come "Platoon", "JFK", "Nato il 4 luglio", "Natural born killers"...il film portò al cinema per la prima volta il personaggio nato dalla penna di Robert Erwin Howard, uno degli scrittori fantasy più amati nella storia, grazie proprio al ciclo di Conan, e a quello di Kull di Valusia.

La leggenda però narra che una notte ai piedi del letto del compianto scrittore apparve un uomo enorme, muscoloso, un barbaro. "Il mio nome è Conan" gli disse con voce tonante "e tu scriverai la mia storia..."

Eccovi ciò che dice il padre al piccolo Conan prima che il loro villaggio venga distrutto da Thulsa Doom, l'uomo contro il quale da adulto si vendicherà:"Nè di uomini, nè di donne puoi fidarti, Conan. Solo dell'acciaio."

P.S.:Il secondo film "Conan il distruttore" è da evitare nel modo più assoluto. Un passo falso che non rende giustizia alla saga, con altro regista, altri sceneggiatori. Da ricordare solo per la partecipazione, oltre che del futuro governatore della California, di Grace Jones.

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