mercoledì 27 gennaio 2010

WUNDERKIND

Ora vi scrivo brevemente di un libro che non mi ha cambiato la vita, ma la cui pubblicazione mi ha dato una grande gioia. Perchè? Per il semplice fatto che è la realizzazione di un sogno per un caro amico, un amico fraterno. Alcuni di voi lo conosceranno, altri magari non lo hanno mai sentito nominare.

Eppure io da circa 10 anni dico ad un sacco di gente in giro per l'Italia: "Segnatevi questo nome, perchè ne sentirete parlare:G.L.D'Andrea."

Ero uno di quelli che gli dicevano di non mollare anche quando tutti gli erano contro per il suo sogno di diventare uno scrittore.

Alcune delle più belle pagine che abbia mai letto le ha scritte lui. Ho avuto l'onore di essere tra i pochi a leggere cose scritte anni addietro, e posso affermare tranquillamente che il suo talento è cristallino. E' in grado di modificare il linguaggio scegliendo lo stile che ritiene adatto al caso. Ha padronanza della penna, e l'umiltà, che lo porterà a scrivere in futuro (questo è ciò che io credo) delle cose che rimarranno nella storia della letteratura italiana.

L'unica cosa che potrebbe però urtare certi lettori è il genere nel quale il GL si muove. "Wunderkind" è il primo romanzo di una trilogia di horror-fantasy violentissimo, dove si vive quella che David Cronenberg definisce la "poetica della carne". La letteratura per GL deve essere qualcosa che ti prende letteralmente il corpo, la carne, e non solo la mente. La violenza però è nel suo libro, come dire, elegante.

"Wunderkind" ha ricevuto ottime recensioni su vari giornali a livello nazionale, ed ora si appresta ad uscire all'estero: in Germania, Francia, Spagna, Polonia ed Ungheria. Non male per un romanzo d'esordio. E ieri mentre camminavo per strada, pensandoci, mi sono reso conto che anche il mio nome arriverà negli stessi posti. Perchè il GL mi ha dato la grande gioia di citarmi nei ringraziamenti del Wunderkind.

Ho scommesso con lui che il libro avrebbe venduto un certo numero di copie. Credo che per me ci sarà anche il bonus. (pomfrittketciapmaioalbrattarodelvirgolo) Oltretutto gli ho detto che mi aspetto anche un film. Nel peggiore dei casi almeno un fumetto.

Eccovi la cartina della partita di Risiko giocata sul suo blog.



Ma prossimamente scriverò un altro post in cui parlerò di lui, e della nostra amicizia. Leggerete "Black legends".

lunedì 18 gennaio 2010

CAVALCA IL FULMINE


Ci sono dischi che ribaltano la tua vita, la trasformano, e ti danno una nuova direzione. Sono dischi che ti portano ad amare ciò che prima deridevi senza comprendere ciò che si celava dietro quelle note.
"Ride the lightning" dei Metallica per me è stato tutto questo.
Prima di ascoltare questo album non capivo quelli che ascoltavano il metallo estremo, tutto quello che sparavano ad un volume osceno per me era solo casino. Solo caos senza senso con "cantanti" che urlavano come in preda al morso di una tarantola...
Avevo 16 anni, ed ero cresciuto con i miei due fratelli maggiori che mi facevano sentire i Queeen, Mike Oldfield, gli Uriah Heep, i Status Quo, gli Sweet("Love is like Oxygen" è stata la colonna sonora della mia infanzia) e tanti altri. Il mio gruppo preferito erano i Pink Floyd, e letteralmente impazzivo per il grande David Sylvian.

Era appena uscito il quarto album dei Metallica, "And Justice for all", e io prendevo in giro un mio amico metallaro per il casino che ascoltava. Mi prestò "Ride the lightning", strappandomi la promessa di metterlo sul giradischi almeno una volta. Era ancora il tempo del vinile, quando noi ragazzi vedevamo il solo fatto di appoggiare una puntina sul 33 giri come un rito magico...La sedia elettrica in mezzo ad un cielo pieno di fulmini mi lasciava perplesso. Ma quell'iniziò melodico mi sorprese, così come la furia chitarristica che si scatenò subito dopo...Ascoltai il primo lato quasi sconvolto dall'intensità che avevo sentito arrivarmi dritto allo stomaco, ed al cuore, i brividi che mi percorrevano e la voglia di stringere i pugni e finalmente esprimere la rabbia che avevo dentro. Girai il disco. E lo ascoltai e lo riascoltai, due, dieci, cento volte...

Le campane di "For whom the bell tolls" fanno iniziare la canzone trash-metal per eccellenza, mentre l'innaspettata ballad "Fade to black" mi ha portato a sentire scorrere il metallo nelle vene, e nell'anima...Ed ho compreso che era la musica con cui vibravo in sintonia, quella che esprimeva la mia rabbia...Era la corazza di cui avevo bisogno. La mia colonna sonora d'acciaio.

Ed imparai a cavalcare il fulmine.

venerdì 15 gennaio 2010

AVATAR


Vorrei scrivere fiumi di parole su questa straordinaria favola ecologica. Sintetizzerò però il tutto con l'sms che ho spedito subito dopo essere uscito dal cinema ad alcuni amici: "Avatar è semplicemente meraviglioso."

sabato 9 gennaio 2010

ANIME IN SOFFITTA

Ho avuto, come tutti, molto da fare ultimamente. Tra le altre cose ho dovuto liberare la soffitta dell'appartamento dei miei. Era una di quelle cose che rimangono in sospeso, in stand by, per anni, ma ora che verrà rifatto il tetto della casa ho dovuto sgomberare tutti gli scatoloni con roba mia.

Ora, gli scatoloni non erano uno o due, ma credo almeno quindici. Dove vivono i miei non c'è l'ascensore, e quindi immaginate il lavoraccio.

Varie cose le ho portate, dopo avere liberato a loro volta degli armadi, a casa, mentre buona parte degli scatoloni sono nel garage dei genitori di Claudia, mia moglie.

Perchè ne scrivo?

In quella soffitta ho ritrovato anni di ricordi, di emozioni, di storie che avevo lasciato rinchiuse in quei scatoloni. Avevo le lacrime agli occhi tenendo tra le mani fumetti, libri e riviste che ho amato, con le quali sono cresciuto, e che hanno lasciato un ricordo indelebile nel mio cuore e nella mia anima.

Da dove cominciare?

Dai numeri di Wolverine nei quali è apparsa "Weapon X", la storia nella quale si narra di come gli è stato innestato lo scheletro d'adamantio disegnata dal grandissimo Barry Windsor Smith, oppure dal Crying Freeman di Koike ed Ikegami? Dai numeri editi dalla Telemaco e dalla Phoenix della rivista di Isaac Asimov nella versione italiana, oppure dalle copertine dei vari Metal Shock, HM, Nuovo Metal Hammer con gente come Dave Mustaine, Ian Spitz o Tom Araya? Dalla rivista "Starmagazine" dove apparve per la prima volta lo Spiderman di Todd Mc Farlane, o dai primi centoventi numeri originali del mitico Dylan Dog di Tiziano Sclavi? Dalle meravigliose copertine di Nathan Never di Claudio Castellini, o da Lobo, l'ultimo czarniano? Dall'intervista a Jeff WAters degli Annihilator o da "the mighty Thor" scritto e disegnato da Walt Simonson? Dalle saghe degli X-Men o dal Conan disegnato da John Buscema? Dai numeri della rivista di fantascienza Robot degli anni '70 oppure dai Galassia degli anni '60? Dai romanzi del ciclo del mondo del fiume di Philip Josè Farmer oppure dalle riviste dedicate all'animazione giapponese?

Spawn, Savage Dragon, Iron Fist, Shang-Chi,Theodore Sturgeon, Harlan Ellison, Chris Claremont, Alan Davis, Alan Moore, Robert Silverberg, e sì anche gli inspopportabili, per me Superman e Capitan America, e poi gli amati Silver Surfer e Berserk, e ancora Batman, il giudice Dredd,Lazarus Ledd, Ken il guerriero, Lanterna Verde, Justice LEague, William Gibson, Frederik Pohl, Asterix, e Sin City, Hellblazer e tanti altri prima che diventassero dei film, Devil, Hulk, i poster di Sepultura, Dream Theater, Metallica, Megadeth e Slayer, Ranma 1/2 e Lamù, Ghost in the shell (il fumetto) e quelli Image, Dark Horse, Ultraverse, e cito solo ciò che mi passa ora per la mente.

A voi forse tutti questi nomi non diranno nulla. Io invece a tutti questi nomi, ed a tanti altri che non ho citato sarò eternamente grato.

Mi hanno aspettato dopo tutti questi anni, ed era come ritrovare degli amici che hai dentro di te, che non ti hanno mai tradito, e che nei momenti di sofferenza, e anche di gioia, sono stati presenti, al tuo fianco. Come tanti che hai a lungo considerato amici non hanno fatto nei momenti del bisogno.

Grazie.