domenica 26 settembre 2010

DARWIN!


E' la prima volta che sul mio blog scrivo di un album italiano, e non sarà l'ultima.
Consentitemi però di fare dei distinguo doverosi tra chi veramente ha contribuito alla grandezza della musica italiana nel mondo, e quelli che passato il momento del successo cadranno nell'oblio che ha toccato personaggi che un tempo venivano considerate star.

Non molti oggi come oggi nelle nuove generazioni conoscono l'assoluta rilevanza che ha avuto la scena "progressive rock" italiana negli anni '70. Pensate che sul più importante sito dedicato al genere sul web c'è una parte dedicata all'"italian prog".

Banco del mutuo soccorso (autori dell'album), Area, P.F.M, Osanna, Il rovescio della medaglia, Il balletto di bronzo, a molti di voi non diranno nulla come nomi, ma le loro influenza sono riscontrabili nel songwriting di molti gruppi moderni, e sono riconosciuti a livello mondiale come punti di riferimento assoluti nel genere.

"Darwin!" è, a mio modo di vedere, un album fondamentale per la storia del rock progressivo, non solo italiano. (Nella classifica dei più grandi album della storia nel sito progarchives.com è al 22°posto assoluto!) Tra i loro dischi è quello che amo maggiormente, ed ascolto ancora oggi con estremo piacere. Chiaro, si viaggia su coordinate musicali che sono sempre lontane dalla tipica canzone italiana, e quindi verrà apprezzato da chi nella musica non cerca solo evasione. E' uno di quei album da vivere intensamente, che non può essere messo come sottofondo, ed ha momenti di assoluta poesia. Con la stupenda voce di Francesco di Giacomo, e le potenti cavalcate progressive di un gruppo di ottimi musicisti, il disco ci porta dall'inizio della creazione alla conquista della posizione eretta, fino alla ruota del tempo che inesorabile continua a girare...

Il concept è basato sulla teoria dell'evoluzione darwiniana, e spinge il tutto ad un rifiuto dell'intervento divino, ed ad una creazione "che si crea da sè"...

In "750.000 anni fa l'amore" la poesia dei testi tocca delle vette ineguagliabili:
" Se fossi mia davvero di gocce d'acqua vestirei il tuo seno, poi sotto i piedi tuoi
veli di vento e foglie stenderei", è una delle frasi più belle, per esempio, che mi sia mai capitato d'incontrare in una canzone italiana.

Ora, a mio modo di vedere, chi crede che la musica italiana non abbia dato dei capolavori si deve assolutamente ricredere.

Con la speranza che vengano creati nuovi capolavori in un mondo musicale che ne ha un gran bisogno.

Nessun commento:

Posta un commento