lunedì 18 ottobre 2010

CANTARE LA VOCE


Ogni cantante, così come ogni artista, ha dei punti di riferimento, delle figure che forgiano il proprio essere, ed il proprio approccio nei confronti del proprio strumento, o della propria arte. Maestri.
Persone che hanno aperto una strada, che mostrano nuovi mondi, che aprono le porte della conoscenza a chi vuole comprendere ed andare oltre.

Sono molti i cantanti che mi hanno influenzato, che mi hanno fatto venire i brividi, che avrei voluto poter raggiungere, per un motivo o per l'altro...Che mi hanno fatto amare lo strumento "voce" più di ogni altro.

Uno di loro però nel mio cuore, e nella mia anima, si staglia al di sopra di tutto e tutti, fulgido esempio di ricerca totale, di vocalità senza compromessi, di potenza assoluta. Il suo nome è Demetrio Stratos.

"Stratosfera" è il titolo di un box dedicatogli. Ed è il luogo dove ti porta la sua voce. Sono presenti tutti i suoi album solisti. Certo, per chi non ama la ricerca vocale pura tutto ciò è inascoltabile, ed è meglio cercare qualcosa di quando era il leader degli Area, gruppo progressive con notevoli influenze jazz. Sono immortali "Gioia e rivoluzione" e
"Luglio agosto settembre nero".

L'obiettivo dichiarato del gruppo era il superamento dell'individualismo artistico per creare una "musica totale, di fusione e internazionalità" con costanti riferimenti all'impegno politico.

Stratos però voleva andare oltre, oltre ogni limite, ed ancora oggi le sue performance vengono studiate dagli esperti per cercare di comprendere quali siano i limiti delle capacità vocali umane. Padroneggiava dipolofonie, trifonie e quadrifonie (due, tre e quattro suoni emessi contemporaneamente con la voce), e collaborò con il CNR di Padova per le ricerche sulla voce.

Mi colpì molto una sua riflessione sul rapporto tra la potenzialità vocale del neonato, che lo colse nel periodo di lallazione (quando il bambino cerca di emettere i primi suoni) della figlia e la perdita di tale potenzialità attraverso la canalizzazione del linguaggio. Il neonato, per Stratos, ha potenzialità vocali inesplorate, impensabili, che vengono limitate nell'assimilazione di una qualsiasi lingua, che porta il bambino ad emettere il suono in funzione della lingua parlata, perdendo così di riflesso la possibilità di utilizzare suoni caratteristici di altre lingue.

Chiunque di voi conosce le difficoltà riscontrate nella pronuncia di lingue straniere che comprendono suoni che nell'italiano non esistono, limitando così di fatto la possibilità di emettere suoni che il neonato in potenza avrebbe potuto imparare. Va da sè che questa riflessione apre prospettive assolutamente inedite sull'utilizzo della voce.

Per me è stata un lampo che ha attraversato la mia mente, e che mi ha portato ad anni di ricerca vocale pura, alla ricerca del suono primordiale e degli aspetti fonetici di lingue diverse...I canti dei monaci buddisti tibetani, o dei nomadi della Mongolia hanno aperto porte di una vastità immensa...

La voce è lo specchio dell'anima. Ogni aspetto vocale che tocchi e raggiungi è una dimensione del tuo essere interiore, il tuo essere che tocca l'infinito, dove tutto è. Mi piacerebbe scrivere della mia visione sulla voce, ma non è questo il momento adatto.

Semplicemente perchè questo voleva essere un omaggio ad un uomo che ha influenzato il mio modo di pensare alla voce, e che ha dato al mondo cose mai sentite prima.
Potrete trovare libri, cd e quant'altro su si lui.

Per me questo è solo il momento in cui voglio dirgli:
Grazie Demetrio. E che la tua voce possa percorrere gli spazi infiniti dell'Universo.

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