mercoledì 10 novembre 2010

HAGAKURE


Ognuno di noi ha, o almeno a mio modo di vedere dovrebbe avere, dei punti di riferimento a livello etico e morale. Possono essere grandi uomini del presente o del passato come Nelson Mandela o il Mahatma Gandhi, oppure opere che possono essere dei modelli a cui riferirsi.

Nella mia vita ho studiato molti testi, ed uno di quelli che mi ha maggiormente formato a livello etico è senza ombra di dubbio l'Hagakure.

L'Hagakure era il codice etico, un tempo segreto, dei samurai. Scritto nella prima metà del settecento, raccoglie le conversazioni tra Yamamoto Tsunetomo, ed il suo allievo Tashiro Tsuramoto che le trascrisse per circa sette anni. Tsunetomo chiese espressamente che alla sua morte tutto fosse bruciato, ma così non fu.

L'Hagakure, che nella sua versione estesa è composta da undici volumi, è stato per oltre un secolo e mezzo considerato il fulcro della via del samurai, alla stregua di un testo sacro. Pieno di autentiche perle di saggezza, e di un profondo rigore etico, è stato però il testo più controverso della storia del paese del Sol levante per l'utilizzo fattone da parte del Giappone imperialista nelle guerre fatte nel sudest asiatico nella prima metà del novecento.

Con l'inizio della Seconda guerra mondiale si assistette all'apice della sua mistificazione.

La nota affermazione "la Via del samurai è la morte" fu portata alle estreme conseguenze e alimentò il fanatismo dei giovani arruolati nel corpo speciale dei kamikaze. Alla fine del conflitto l'Hagakure, considerato l'origine del militarismo e dell'esaltazione dei soldati giapponesi venne messo al bando dagli Alleati. Migliaia di copie furono bruciate...

Fu attraverso il suicidio rituale in diretta televisiva di Yukio Mishima,il più noto scrittore giapponese, nel 1970, che l'opera venne conosciuta in occidente. Mishima decise di fare seppuku, erroneamente chiamato harakiri, in segno di protesta per la perdita di valori dilagante nella società giapponese ed in nome degli alti ideali contenuti appunto nel libro segreto dei samurai. Scrisse anche un libro di commento intitolato "La via del samurai".

Letto ed interpretato nel modo corretto l'Hagakure è un testo di una profondità notevole. L'autore, Yamamoto Tsunetomo, trascorse l'ultima parte della sua vita, in seguito alla morte del suo daimio, il suo signore, come monaco buddista, ed è interessante notare come nel testo s'intrecciano saggezza buddista zen e confuciana insieme all'etica marziale tipica del bushido.

Quando nell'Hagakure si legge che la "Via del samurai è la morte" s'intende non la morte fisica, ma bensì di sopprimere il proprio ego e la propria soggettività per raggiungere la perfezione nella fedeltà ai propri ideali.

Questa è l'essenza del bushido, del codice etico e marziale dei samurai, che ribadisce che l'addestramento non finisce mai, e che chi crede di avere raggiunto la perfezione inevitabimente cadrà.

"Quando si è determinati, l'impossibile non esiste:allora si possono muovere cielo e terra. Ma quando l'uomo è privo di coraggio, non può persuadersene. Muovere cielo e terra senza sforzo è una semplice questione di concentrazione."
Hagakure-Yamamoto Tsunetomo (I,144)

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