lunedì 23 maggio 2011

GENESI (1 DI 5)

Ha inizio la serie di post dedicati al mio commento della Bibbia.
E' passato un pò di tempo da quando vi ho scritto dell'idea, e pure dall'ultimo post apparso sul mio blog. Come sempre il tempo è tiranno.

Ho deciso di dividere il commento della Genesi in cinque parti in modo da soffermarmi in ogni post su dieci dei cinquanta capitoli della stessa. Come scritto non sarà un'esegesi. Piuttosto lo definirei un invito alla riflessione.

La Bereshit (titolo ebraico che viene dalle prime parole:In principio) inizia con la creazione del mondo e finisce con la morte di Giuseppe, figlio di Giacobbe, ed in mezzo c'è la storia dei patriarchi del popolo ebraico. E' una storia nella quale gli stessi non sempre fanno una bella figura, presi come sono in alcuni momenti da meschinità umana, e basezze di varia lega. Ci sono anche momenti di grandezza, ma in realtà quasi tutti i personaggi presenti non sono dei modelli da seguire. Vengono mostrati nella loro umanità, nelle loro debolezze...

Persino Noè, il primo uomo definito giusto nella Bibbia, lo troviamo ubriaco nelle sue nudità, per poi maledire il figlio che lo ha visto...

Cosa dire allora del rapporto tra Dio ed il popolo ebraico? Li ha scelti perchè migliori? Assolutamento no. La stessa Cabalà scrive che non è così, anzi il popolo cosidetto eletto ha varie volte voltato le spalle al proprio Dio. Secondo la tradizione cabalistica Dio aveva proposto la Torà a vari popoli, ma solo gli ebrei la scelsero, prendendo sù di sè una grossa responsabilità.
Ora, noi conosciamo delle scritture ebraiche normalmente solo le traduzioni nella nostra lingua madre, ignorando ciò che rappresentano le scritture ebraiche. E questo è un dettaglio da non sottovalutare.

Abbiamo mille versioni di tutti i passaggi con commenti diversi, ma come facciamo a rapportarci con un testo se non conosciamo la lingua nella quale lo stesso testo è scritto? Ho studiato un pò l'alfabeto ebraico ed ogni lettera ha vari livelli d'interpretazione, senza tenere conto del fatto che ogni lettera ha pure un valore numerico ben definito, e che attraverso la somma delle varie lettere ogni parola acquisce un significato intrinseco che accomuna ogni singola parola che ha lo stesso valore numerico.

Nel prossimo post, nel quale scriverò di Abramo, capirete meglio l'importanza di ogni singola lettera nel computo generale dell'insieme nel punto di vista cabalistico.

Potrei ora scrivere di Adamo, primo essere umano, definito "Adam" che non è uomo, perchè "uomo" è Ish, delle differenza attribuite dagli studiosi alla tradizione jahvista ed a quella elohista, di come ogni singola frase possa essere sviscerata fino all'ultimo, ma il viaggio che voglio farvi fare è un altro...

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