martedì 7 giugno 2011

GENESI (3 DI 5)

Riprendiamo con le riflessioni riguardo alla Genesi.

D'ora in poi daremo uno sguardo a vari episodi circoscritti che m'interessa affrontare.

Nei capitoli dal 21 al 30 della Genesi sono due gli episodi che guarderemo:
-il sacrificio di Isacco
-il piatto di lenticchie

Mentre è probabile che abbiate presente il primo,il secondo episodio probabilmente vi ha portato un punto interrogativo sulla fronte. Nonostante questo capirete che certi detti che tutti usano da anni hanno un'origine biblica.

Ricorderete che, per quanto riguarda il primo episodio, Dio decide di mettere alla prova la fede di Abramo. E gli chiede in sacrificio il figlio Isacco, avuto dalla sua amata Sara, la moglie adorata considerata sterile, che per fargli avere un figlio gli diede come concubina la schiava egiziana Agar, da cui Abramo ebbe Ismaele.
Isacco è il figlio prediletto, considerato unigenito persino dagli angeli e da Dio (Genesi 22-12). Eppure è disposto a sacrificarlo per seguire gli ordini di Dio.

Per fare questo Abramo doveva avere una fede che travalica l'esperienza umana, e che ora verrebbe vista come semplice follia agli occhi del mondo. Per questa fede viene premiato e viene sancita definitivamente l'alleanza tra Dio ed Abramo che diverrà padre di tutti i popoli.

Ma chi sarebbe in grado di compiere un sacrificio simile? E quale Dio potrebbe chiedere una prova di questo tipo? Lo stesso Josè Saramago affronta la questione nel suo splendido libro "Caino" dove è Caino a fermare la mano di Abramo, perchè l'angelo si è attardato...

Eppure il sacrificio del figlio di Abramo è un punto cardine pure di un'altro importante libro per la storia dell'umanità:il Corano.

Il figlio del quale Dio però chiede il sacrificio non è, secondo la tradizione islamica Isacco, ma Ismaele.
Avete letto bene. Due libri di due (o tre) religioni diverse affrontano lo stesso tema, cioè l'abbandono totale a Dio, ma il figlio in questione non è lo stesso.
(in realtà la sura 37 da cui nasce la tradizione non specifica il nome del figlio del quale viene chiesto il sacrificio, ma nel mondo mussulmano viene considerato Ismaele, in onore del quale si celebra la festa dell'agnello.)

Isacco nella tradizione ebraica, e cristiana, viene considerato un patriarca, Ismaele no. Infatti Agar ed Ismaele vengono scacciati da Abramo a causa della gelosia di Sara. Dio però dopo di ciò manda un angelo che appare ad Agar e le dice:
"Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perchè io ne farò una grande nazione." (Genesi 21-18).

Secondo la genealogia biblica i popoli arabi discendono da Ismaele.E le tre religioni monoteiste vengono anche definite le tre religioni di Abramo. Quindi la Bibbia stessa parla di una grande nazione ismaelita per volere di Dio.

Veniamo al famoso piatto di lenticchie:
Esaù e Giacobbe sono i figli di Isacco. Esaù è il primogenito,favorito di Isacco.
Rebecca invece predilige Giacobbe. Un giorno Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. E chiese a Giacobbe di fargli mangiare la minestra che aveva preparato.
Il minore lo incalza chiedendogli in cambio la primogenitura. Esaù era talmente esausto ed affamato da promettergliela. Mangiò e bevve e si alzò.

Da qui il detto:Ha dato via "mettete quello che volete" per un piatto di lenticchie.

Giacobbe lo aveva fregato. Esaù era troppo stanco per rendersene conto. La Bibbia però dice che era stato Esaù a disprezzare la primogenitura.

Successivamente anche prima della morte di Isacco, Giacobbe, seguendo il consiglio della madre Rebecca, escogita un trucco per estorcere la benedizione che Isacco voleva dare ad Esaù. Insomma la benedizione e la primogenitura di Giacobbe sono state estorte con l'inganno.

Eppure Giacobbe viene anche chiamato Israele. A dimostrare comunque che i disegni di Dio sono imperscrutabili, oppure che l'uomo può modificare a suo favore gli avvenimenti anche con l'inganno?

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